La prima cosa da dire quando parliamo di chicken di Madras come facciamo in questo articolo è che parliamo di un piatto molto conosciuto nell’ambito dei piatti della cucina indiana che è una cucina molto apprezzata nel nostro Paese, e non solo perché ormai è diffusa in tutta Europa e non è un caso
Infatti prima di spiegare questa ricetta con tutti i suoi ingredienti e le sue caratteristiche non possiamo non sottolineare come la cucina indiana nel tempo si è diffusa sempre di più grazie a tanti ristoranti presenti sul territorio italiano e anche quei punti vendita dove si mangia cibo da asporto, ed è una cucina molto apprezzata per vari motivi
Infatti la cucina indiana ha la caratteristica di essere apprezzata sia dalle persone che mangiano carne e sia anche dalle persone che hanno fatto una scelta etica diversa e quindi Sono vegetariane o sono vegane perché praticamente si trovano tanti piatti di tutti e tre mondi se così li vogliamo chiamare
Ma soprattutto una cosa che viene molto apprezzata è il fatto è comunque sono piatti molto Saporiti,però allo stesso tempo sono molto salubre
E ad esempio nel caso di pollo di madre adesso stiamo parlando del pollo al curry di madras e il curry ha delle proprietà molto interessanti per il benessere e per la salute visto che all’interno c’è la curcuma tra le varie spezie, e la curcuma è considerata molto utile come antiossidante e addirittura come dimagrire tanto che ci sono pure delle capsule come integratori
Detto ciò per quanto riguarda questo tipo di pollo prende il nome della città dell’India meridionale e riguarda le spezie di Madras che sono una miscela caratterizzata da un aroma molto fragrante che chiaramente è anche molto piccante come sono molti piatti di questa cucina
In poche parole stiamo parlando di una ricetta della gastronomia indiana dove il pollo viene cotto con l’aggiunta di una salsa pastosa frullando un insieme di spezie ed erbe dove spicca appunto il curry e come dicevamo è molto famoso per tanti piatti della cucina indiana e viene molto apprezzato dai clienti che comunque lo ripropongono anche nella loro cucina di ogni giorno
Sempre più persone apprezzano I piatti della cucina indiana
Come dicevamo dal titolo di questa seconda parte sono sempre di più le persone che apprezzano i piatti della cucina indiana, e quindi se una persona che magari amano sperimentare andando a provare dei piatti nelle varie gastronomie presenti sul territorio e soprattutto nei vari ristoranti e in genere rimangono favorevolmente colpiti anche se chiaramente non tutti sono uguali come qualità e non sono tutti uguali come prezzi
Infatti soprattutto se viviamo in una grande città è chiaro che se vogliamo trovare il nostro ristorante indiano e la nostra gastronomia indiana di riferimento dobbiamo sperimentare magari fidandoci di consigli di amici che ci sono già stati o andando a leggere le varie recensioni su internet per capire gli altri clienti come ci siamo trovati in quello specifico ristorante nella gastronomia di turno.
Link Utili:
Di seguito un’estratto di wikipedia sulla storia di uno dei nostri più tipici prodotti della cucina indiana.
La carne di pollo, che siano ali o cosce, viene marinata nello yogurt e condito con il tandoori masala. La tipica colorazione rossa della carne viene ottenuta utilizzando la polvere di chili rosso, peperoncini di Cayenna o kashmiri, mentre una grande quantità di curcuma produce la colorazione arancione. In molte versioni moderne del piatto si possono trovare entrambe le colorazioni. È tradizionalmente cotto ad alte temperature nei tipici forni di argilla, i tandoor, da cui il piatto prende il nome. Può tuttavia essere preparato anche su una tradizionale griglia. (Wikipedia)
Storia
La tradizione vuole che la storia del piatto risalga a Kundan Lal Gujral, un indiano che aprì un ristorante, il Moti Mahal a Peshawar, prima che l’India fosse colonizzata dalla Gran Bretagna. Cercando nuove ricette, Gujral avrebbe provato a cuocere il pollo in un tandoor, usato generalmente per la cottura del pane azzimo naan. I tandoor sono particolari forni di argilla, a forma di campana rovesciata ed interrati, alla cui base brucia un fuoco di legna o carbone che può raggiungere i 480º. Gurjal per primo sarebbe stato capace di cuocere il pollo in questo tipo di forno, rendendo croccante l’esterno del pezzo di carne e mantenendo morbido e succulento l’interno.
Dopo la decolonizzazione dell’India del 1947, il Punjab venne diviso e le zone a est dello stato divennero parte dell’India, mentre le zone ad ovest divennero parte del Pakistan. La città di Peshawar passò quindi sotto il governo pakistano e Gujral, come molti altri profughi hindu, si allontanò dai disordini scappando in India e spostando quindi il suo ristorante a Delhi cambiandogli nome in Daryaganj.
Il pollo tandoori impressionò a tal punto il primo ministro indiano, Jawaharlal Nehru, che lo rese una delle portate regolari dei banchetti ufficiali. Da allora molti personaggi importanti, in visita al governo indiano, hanno potuto assaggiare tale piatto, tra cui i presidenti americani Richard Nixon e John F. Kennedy, il leader sovietico Nikolai Bulganin e Nikita Khrushchev, il Re del Nepal e Mohammed Reza Pahlavi, scià dell’Iran.
La fama del piatto portò a molte varianti, tra cui il pollo tikka e il pollo tikka masala, solitamente presenti nei menu dei ristoranti indiani di tutto il mondo. (Wikipedia)
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