Quando parliamo di fish curry come facciamo in questo articolo stiamo parlando praticamente della cucina indiana che comunque è una cucina che ormai possiamo dire che è un punto di riferimento per milioni di persone che l’apprezzano per tanti motivi e sono persone che per esempio la apprezzano perché una delle sue caratteristiche principali è un uso massivo di spezie e quelle più comuni sono la curcuma, il cumino, i chiodi di garofano, il peperoncino e la cannella e sono solo degli esempi.
Un altro motivo per il quale la amano e che, mentre nel caso di questo articolo stiamo parlando di pesce come vedremo o, meglio, di curry al pesce, in linea generale comunque si caratterizza la cucina indiana per essere una cucina con molti piatti vegetariani disponibili per quelle persone che hanno fatto questa scelta etica e anche questa scelta per quanto riguarda la loro salute e questo perché comunque anche molti tra gli indiani seguono la dieta vegetariana.
Non possiamo fare un elenco dei piatti però ne possiamo menzionare alcuni e quindi possiamo menzionare i Dahl e cioè le zuppe di legumi e altri snack come i pakora.
Così come parliamo di una cucina molto famosa anche per quanto riguarda i vari tipi di pane che servono per accompagnare i carri e i piatti principali e sono dei pani cotti in forni tandoori che ne danno una consistenza morbida e per fare degli esempi possiamo menzionare il naan, il rothi e il paratha.
Una cosa interessante rispetto alla cucina indiana che viene molto apprezzata riguarda l’equilibrio tra i sapori e questo perché i vari piatti abbinano sapori dolci, ma anche sapori salati, acidi e piccanti e questo crea degli odori e dei sapori unici e irripetibili.
Mentre quando parliamo di fish curry come la denominazione fa intendere stiamo parlando di una preparazione a base di pesce cotto con una salsa con molte spezie e con vari ingredienti e con varie modalità potenziali di preparazione delle quali parleremo meglio nella seconda parte dell’articolo.
Molte persone amano sperimentare vari piatti indiani
Se facciamo riferimento alla preparazione di questo piatto di cui parliamo in questo articolo intanto bisogna scegliere il pesce che dipende poi dalle preferenze che abbiamo e anche dalla disponibilità e alcuni potrebbero usare il merluzzo o il salmone o il pesce azzurro e altri invece potrebbero preferire il cosiddetto pesce di fiumi quale ad esempio il pesce gatto o la carpa.
Altro secondo ingrediente molto importante riguarda chiaramente la salsa di curry che verrà preparata con una combinazione di spezie e sappiamo quanto il curry sia famoso perché praticamente viene spesso e volentieri o utilizzato nei vari piatti indiani e soprattutto ha delle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie interessanti e infatti lo vendono anche in capsule come integratore.
Possono esserci anche vari ingredienti aggiuntivi e quindi parliamo di pomodori o cipolle o latte di cocco o yogurt che servono chiaramente per arricchire ancora di più il sapore e tutto sempre dipende dalle preferenze che ha ognuno.
ink Utili:
Di seguito un’estratto di wikipedia sulla storia di uno dei nostri più tipici prodotti della cucina indiana.
La carne di pollo, che siano ali o cosce, viene marinata nello yogurt e condito con il tandoori masala. La tipica colorazione rossa della carne viene ottenuta utilizzando la polvere di chili rosso, peperoncini di Cayenna o kashmiri, mentre una grande quantità di curcuma produce la colorazione arancione. In molte versioni moderne del piatto si possono trovare entrambe le colorazioni. È tradizionalmente cotto ad alte temperature nei tipici forni di argilla, i tandoor, da cui il piatto prende il nome. Può tuttavia essere preparato anche su una tradizionale griglia. (Wikipedia)
Storia
La tradizione vuole che la storia del piatto risalga a Kundan Lal Gujral, un indiano che aprì un ristorante, il Moti Mahal a Peshawar, prima che l’India fosse colonizzata dalla Gran Bretagna. Cercando nuove ricette, Gujral avrebbe provato a cuocere il pollo in un tandoor, usato generalmente per la cottura del pane azzimo naan. I tandoor sono particolari forni di argilla, a forma di campana rovesciata ed interrati, alla cui base brucia un fuoco di legna o carbone che può raggiungere i 480º. Gurjal per primo sarebbe stato capace di cuocere il pollo in questo tipo di forno, rendendo croccante l’esterno del pezzo di carne e mantenendo morbido e succulento l’interno.
Dopo la decolonizzazione dell’India del 1947, il Punjab venne diviso e le zone a est dello stato divennero parte dell’India, mentre le zone ad ovest divennero parte del Pakistan. La città di Peshawar passò quindi sotto il governo pakistano e Gujral, come molti altri profughi hindu, si allontanò dai disordini scappando in India e spostando quindi il suo ristorante a Delhi cambiandogli nome in Daryaganj.
Il pollo tandoori impressionò a tal punto il primo ministro indiano, Jawaharlal Nehru, che lo rese una delle portate regolari dei banchetti ufficiali. Da allora molti personaggi importanti, in visita al governo indiano, hanno potuto assaggiare tale piatto, tra cui i presidenti americani Richard Nixon e John F. Kennedy, il leader sovietico Nikolai Bulganin e Nikita Khrushchev, il Re del Nepal e Mohammed Reza Pahlavi, scià dell’Iran.
La fama del piatto portò a molte varianti, tra cui il pollo tikka e il pollo tikka masala, solitamente presenti nei menu dei ristoranti indiani di tutto il mondo. (Wikipedia)
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