In questo articolo vogliamo parlare di uno dei piatti più famosi per quanto riguarda la cucina indiana e cioè il Mutter paneer perché si parla di uno dei formaggi più conosciuti per quel tipo di tradizione culinaria come se fosse la ricotta italiana con la differenza però che è un po’ più compatto e consistente.
Di solito in India verrà consumato fresco oppure altre opzioni sono quelle relative agli spiedini alla brace o sotto forma di stufato ancora in cottura alla piastra: però questi sono solo alcuni esempi perché ci sono tante altre possibilità che dipenderanno anche dal cuoco e dal tipo di regione in India dove si andrà a consumare.
Nella pratica comunque il paneer Butter Masala consisterà in uno spezzatino di questo formaggio che sarà mixato con un sugo a base di pomodoro e anacardi molto profumato e speziato nonché soprattutto cremoso.
Secondo gli esperti per avere gli ultimi risultati nel momento in cui lo si vuole a preparare bisogna partire dalle basi e cioè dalla preparazione della pasta di cipolle che avviene mixando le cipolle con lo zenzero e con l’aglio e mettere in tutto in una ciotola per poi preparare quella che si chiama la base di anacardi che si ottiene prendendo proprio questi ultimi e imbevendosi in due cucchiai d’acqua per poi frullare e mettere in una tazza.
Questa è la parte principale della preparazione perché poi bisognerà procedere a cucinare il piatto che si può fare in padella mettendo l’olio con il burro e aggiungendo la pasta di cipolla con l’alloro, per poi fare soffriggere fino a quando non si otterrà il colore che deve essere c’è il marrone chiaro.
Altre cose importanti che bisogna sapere per quanto riguarda la preparazione di questo piatto indiano
Un’altra fase importante della preparazione di questo piatto indiano sarà collegata all’ aggiunta dei peperoncini verdi che andranno tagliati a metà e ai quali andranno tolti i semi, per poi aggiungere di nuovo per mescolare sia la pasta di anacardi che la polvere di peperoncino.
Ovviamente ci sono tante varianti ma di solito dopo che si fa questo mix si dovrà aggiungere la passata di pomodoro e cuocere fino a quando l’olio si separerà proprio da quest’ultimo per 3-4 minuti e volendo si può anche insaporire tutta la ricetta con Garam Masala.
Alla fine poi bisognerà aggiungere mezzo litro di tazza di latte e di acqua per poi cuocere per 5 minuti e aggiustare il tutto con il sale per aggiungere ulteriormente il paneer a cubetti.
L’ultimo step importante sarà l’aggiunta del prezzemolo tritato insieme alla panna fresca perché poi alla fine possiamo servire tutti in tavola, unendo volendo anche il riso basmati anche se non è obbligatorio.
” Nel momento in cui ci recheremo in un ristorante indiano ci renderemo conto che ci possono essere tante varianti ma di sicuro questa sarà la preparazione base anche se tutto dipenderà dalla bravura e dalla creatività dello chef nel metterci del suo.
Fermo restando che questo è un concetto che vale non solo per la cucina indiana ma anche per le altre elezioni in culinarie.
Link Utili:
Di seguito un’estratto di wikipedia sulla storia di uno dei nostri più tipici prodotti della cucina indiana.
La carne di pollo, che siano ali o cosce, viene marinata nello yogurt e condito con il tandoori masala. La tipica colorazione rossa della carne viene ottenuta utilizzando la polvere di chili rosso, peperoncini di Cayenna o kashmiri, mentre una grande quantità di curcuma produce la colorazione arancione. In molte versioni moderne del piatto si possono trovare entrambe le colorazioni. È tradizionalmente cotto ad alte temperature nei tipici forni di argilla, i tandoor, da cui il piatto prende il nome. Può tuttavia essere preparato anche su una tradizionale griglia. (Wikipedia)
Storia
La tradizione vuole che la storia del piatto risalga a Kundan Lal Gujral, un indiano che aprì un ristorante, il Moti Mahal a Peshawar, prima che l’India fosse colonizzata dalla Gran Bretagna. Cercando nuove ricette, Gujral avrebbe provato a cuocere il pollo in un tandoor, usato generalmente per la cottura del pane azzimo naan. I tandoor sono particolari forni di argilla, a forma di campana rovesciata ed interrati, alla cui base brucia un fuoco di legna o carbone che può raggiungere i 480º. Gurjal per primo sarebbe stato capace di cuocere il pollo in questo tipo di forno, rendendo croccante l’esterno del pezzo di carne e mantenendo morbido e succulento l’interno.
Dopo la decolonizzazione dell’India del 1947, il Punjab venne diviso e le zone a est dello stato divennero parte dell’India, mentre le zone ad ovest divennero parte del Pakistan. La città di Peshawar passò quindi sotto il governo pakistano e Gujral, come molti altri profughi hindu, si allontanò dai disordini scappando in India e spostando quindi il suo ristorante a Delhi cambiandogli nome in Daryaganj.
Il pollo tandoori impressionò a tal punto il primo ministro indiano, Jawaharlal Nehru, che lo rese una delle portate regolari dei banchetti ufficiali. Da allora molti personaggi importanti, in visita al governo indiano, hanno potuto assaggiare tale piatto, tra cui i presidenti americani Richard Nixon e John F. Kennedy, il leader sovietico Nikolai Bulganin e Nikita Khrushchev, il Re del Nepal e Mohammed Reza Pahlavi, scià dell’Iran.
La fama del piatto portò a molte varianti, tra cui il pollo tikka e il pollo tikka masala, solitamente presenti nei menu dei ristoranti indiani di tutto il mondo. (Wikipedia)
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